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Ghigno sornione e occhi furbi. Con quel viso così particolare, è difficile passare inosservati nel mondo dello spettacolo: grazie a una fisicità  disinvolta e a un’espressività dall’ampio raggio, congeniale alle sfide e alle sperimentazioni, John Turturro ha conquistato gli autori più geniali  della New Hollywood, e non solo.

ICONA IN UN LAMPO

John Turturro si affaccia sul grande schermo con ruoli marginali – Toro scatenato, Vivere e morire a Los Angeles, Cercasi Susan disperatamente – con cui però riesce subito a farsi notare: da quei brevi istanti sullo schermo, Woody Allen, i fratelli Coen, Spike Lee lo prenotano per tutti i ruoli più iconici a seguire, per una filmografia ormai infinita. Dall’indimenticabile ed esilarante Jesus Quintana de Il Grande Lebowski al pizzaiolo razzista Pino de Fà una cosa giusta, Turturro ha marchiato il cinema americano indipendente degli anni Ottanta e Novanta con la sua speciale aderenza ai personaggi più eccentrici e fuori dal comune.

L’ITALIA NEL SANGUE E NEL CUORE

Nato e cresciuto a Brooklyn, New York, John Turturro è figlio di due immigrati italiani, madre siciliana e padre pugliese. Innamoratissimo dell’Italia, oggi può contare infatti anche sulla cittadinanza a Giovinazzo, paese natio del padre; del nostro paese però è particolarmente affezionato a Napoli a cui ha dedicato il suo primo documentario, Passione. Inoltre ha collaborato con alcuni dei registi italiani più importanti, da Francesco Rosi ne La tregua a Marco Pontecorvo ne Tempo instabile con probabili schiarite e con Nanni Moretti per il premiatissimo Mia madre.

PROVE DI REGIA

Negli ultimi anni è passato dietro la macchina da presa, con notevole successo: nel suo primo film, Romance & Cigarette, è riuscito a realizzare un musical con un cast solitamente poco incline alla musica (James Gandolfini, Susan Sarandon, Kate Winslet, Steve Buscemi, Christopher Walker); mentre per il secondo lungometraggio, Gigolò per caso, ha ottenuto come protagonista nientemeno che la sua vecchia conoscenza Woody Allen. Nel 2019 si prepara a tornare nei panni del mitico Jesus Quintana in Going Places, da lui stesso diretto.

Recentemente ha diretto il Rigoletto a Torino e tra poco sarà in tv italiana con il remake de Il nome della rosa, in cui interpreta Guglielmo da Baskerville.

IL FASCINO DEL NORMALE

Con GLORIA BELL, si guadagna finalmente il ruolo di sex symbol atipico, nei panni di Arnold, come interesse romantico di Julianne Moore. Perfetto nella sua tenerezza e nella sua indecisione, John Turturro aiuta la protagonista a brillare ancora di più, e brilla insieme a lei. Senza un interprete del suo calibro, Lelio era certo che GLORIA BELL non sarebbe stato la stessa cosa: “se Julianne è stata da subito la protagonista indispensabile, John si è rivelato essere ugualmente necessario”. La chimica tra i due è indiscutibile, anche quando le cose non vanno sempre per il verso giusto…

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