Ancora fresco dell’Oscar 2018 come Miglior Film Straniero per Una donna fantastica, il regista rivelazione cileno Sebastián Lelio non si è più fermato. Come i più grandi autori della storia del cinema nonché come il collega connazionale e amico Pablo Larraín, Lelio è approdato a Hollywood ed è già pronto per stupire il pubblico con ben due nuove produzioni.

Il nuovissimo cinema cileno

Prima di raggiungere l’attuale notorietà nel cinema contemporaneo, Lelio ha frequentato a Santiago l’”Escuela de Cine de Chile“, ambiente giovane e fervente nel quale si è formato il gruppo di registi che oggi rappresenta la più importante corrente cilena del dopo Pinochet. Lo stesso Larraín, che figura inoltre tra i produttori di Una donna fantastica, Matías Bize, Andrés Wood, Patricio Guzmán, Gonzalo Maga (sceneggiatore di Lelio) e altri, portano avanti il loro cinema come atto di una liberazione sempre in corso: dal passato dittatoriale e dal presente precario, dai padri morali e reali, dalle repressioni familiari e sociali che tuttora persistono in Cile e fuori.

Festival e premi

Ma facciamo un passo indietro: seppur ancora breve, la carriera di Sebastián Lelio ha ottenuto da subito i plausi della critica internazionale e i riconoscimenti in tutti i Festival a cui ha partecipato. A partire dal suo primo lungometraggio La sagrada Familia, presentato al San Sebastián International Film Festival e in tutti i maggiori concorsi cinematografici dell’America Latina, dove ha vinto numerosi premi come opera prima. Il secondo film Navidad è stato selezionato da Cannes nella sezione Quinzaine des réalisateurs mentre il terzo El Año del Tigre, sul tragico terremoto del 2010 in Cile, ha avuto la sua première a Locarno. Con Gloria ha poi sbancato il concorso ufficiale della Berlinale, dove si è aggiudicato, oltre alle eccellenti recensioni, anche il premio per la sua attrice protagonista, Paulina García. Per la leggerezza con cui affronta l’ennesima e necessaria sovversione del corpo e dell’anima contro le costrizioni familiari e sociali, quest’ultimo lavoro ha valso a Lelio il successo meritato in tutto il mondo, e l’affermazione di uno stile che con Una donna fantastica, con la stessa formula, lo porterà a conquistare l’Orso d’Argento per la Migliore Sceneggiatura e l’Oscar.

DisobedienceLelio

Disobedience e Gloria Bell

E adesso è già il turno di un altro preziosissimo lavoro, nel cuore e nella forma: Disobedience, presentato allo scorso Toronto International Film Festival, nasce dal best seller di Naomi Alderman ed è ambientato in un campo solo apparentemente distante dalla poetica di Lelio. Da una rigida comunità ebrea ortodossa di Londra, si sviluppa infatti una storia coinvolgente di emancipazione familiare, religiosa e sessuale, continuando il discorso del regista cileno sulla liberazione dai canoni, sociali e cinematografici, di personaggi pieni di forza e passione, dei quali è impossibile non innamorarsi, da qualsiasi mondo provengano.
La prossima sarà Julianne Moore, nei panni di
Gloria, in uno dei remake più attesi di sempre, che ha già sorpreso e conquistato la critica internazionale.