È quanto ha dichiarato Vincent Lindon in un’intervista a Vanity Fair (“l’ultima che concedo ad un giornale“) in occasione della presentazione dell’uscita de L’APPARIZIONE. Rivendicando la libertà e la trasgressione di attori come Mastroianni e Piccoli, Lindon non è ottimista per il presente e il futuro del cinema, soprattutto a causa dei social network e di tutto quel mondo web che costringe lo spettatore a una visione domestica e passiva. Ma sostiene fortemente il lavoro del suo ultimo film e del suo regista Xavier Giannoli.

Vincent_Lindon_Cannes_2015

Di lui Stephan Brizè, che l’ha diretto ne La legge del mercato che gli ha valso la Palma d’oro come Migliore attore a Cannes 2015, ha detto: “Vincent è un essere malinconico”.
In effetti Lindon, classe 1959, lontano dai canoni da “duro” di Hollywood, e nonostante il suo fisico possente, colpisce soprattutto per lo sguardo fragile e tragico, che plasma intorno ai suoi personaggi comuni ma eroici, trasformando ogni loro gesta in un atto rivoluzionario.
Davanti alla macchina da presa ci arriva solamente dopo essere stato dietro le quinte, come giornalista, regista teatrale e infine aiuto costumista per Alain Resnais (
Mon Oncle d’Amerique).

IL GRANDE LATIN LOVER

Ma presto il destino da attore si fa sentire e il primo successo arriva con quello che in Italia fu Il tempo delle mele 3 con la protagonista Sophie Marceau (con cui all’epoca ebbe anche una vera relazione sentimentale). Oltre a colpire numerosi e noti cuori femminili. tra cui Chiara Mastroianni e Carolina di Monaco, mette a segno collaborazioni durature anche con registi del calibro di Coline Serreau, Benoît Jacquot, Claude Lelouch, Philippe Lioret e Claire Denis, con cui gira Bastards (Les Salauds) e Vendredi soir.

BAFFI E PALME D’AUTORE

E dopo la partecipazione al cult L’odio di Mathieu Kassovitz con Vincent Cassel, sono un paio di baffi di cui nessuno nota l’assenza a donargli la vera fama da attore “d’autore”, grazie al film L’amore sospetto (La Moustache, 2005) di Emmanuel Carrère, ispirato al suo stesso romanzo.
Ma sarà solo il sodalizio con Stephane Brizé a fargli raggiungere finalmente uno dei riconoscimenti più ambiti del cinema contemporaneo, con
il Prix d’interprétation masculine al 68° Festival di Cannes.

Lindon-l_Apparizione

TRA FEDE E DUBBIO

Ora, con l’interpretazione del giornalista Jacques ne L’APPARIZIONE per uno dei nuovi autori del cinema francese, si prepara a stupire con un altro personaggio tormentato e impegnato nel perseguire la verità in un mondo ambiguo come quello della religione.
Difficilmente Lindon ha lasciato indifferenti i suoi spettatori. Adesso vi stravolgerà. Dall’11 Ottobre al Cinema.

“Tra tutto ciò che è sulla Terra, non ho mai visto nulla di più bello del giovane Alain Delon.”
Vincent Lindon